GRAZIE, AVICII!

Come ben sappiamo tutti, pochi giorni fa, molte testate di giornali hanno fatto spazio ad una notizia grande quanto triste: la morte di un dj famosissimo e giovanissimo, che ha lasciato tutti quanti a bocca asciutta.
L’artista di cui sto parlando è ovviamente Avicii.
Avicii (Tim Bergling), nato a Stoccolma l’8 settembre del 1989, ha iniziato a fare musica all’età di 18 anni nella sua cameretta, per poi essere scoperto dal suo menager, grazie al quale firmerà un contratto che gli permetterà di fare una carriera tanto piccola, quanto grande.
Il suo singolo più famoso è sicuramente ‘Wake me up’ dall’album ‘True’ uscito nel 2013.
Personalmente parlando, è stato questo brano a farmelo conoscere, quando l’ho ascoltato ho subito pensato che avesse qualcosa di diverso, qualcosa in più. Ed è per questo che da quel momento non ho potuto fare a meno di ascoltare, né il brano in sè, nè quelli che sarebbero stati i successivi.
La canzone è incentrata sulla vita che si vive da giovani, quando tutto è ancora incerto e niente è deciso. Fa trasparire la speranza che abbiamo noi ragazzi, il voler realizzare i nostri sogni facendo tutto quello che ci piace, che sappiamo fare. 
Vi lascio qui un pezzo di traduzione delle parole che canta Aloe Blacc: 


Tutti mi dicono che sono troppo giovane per capire
Dicono che sono intrappolato in un sogno
 Che la mia vita mi passerà davanti se non apro gli occhi 
Beh, a me sta bene così. 
Svegliatemi quando sarà tutto finito 
Quando sarò più saggio e più vecchio 
Per tutto questo tempo stavo trovando me stesso 
E non sapevo che mi ero perso.

Significato che, secondo me, almeno nei giovani non lascia indifferente, anzi.     
Ci spinge a fare di più, ad essere di più, a non spaventarci di qualche porta che si chiude davanti ai nostri occhi.         
Andiamo avanti, creiamo, domandiamo, immaginiamo, facciamo.                      
Solo così potremo essere sicuri di quello che siamo, potremmo essere fieri della persona che diventeremo un giorno, perché ricordate, la persona con cui dovremmo vivere tutta la vita, siamo noi stessi.       
Non facciamoci influenzare da tutte quelle voci inutili che ci dicono che non siamo abbastanza, che non siamo capaci. Io penso sempre che se un uomo ha saputo, prima di tutti, camminare sulla luna, è perché non si è mai tirato indietro, nonostante tutti quelli che gli hanno dato del ‘pazzo!’                
 Pensate che se non ci fosse stato quel pazzo, noi saremmo ancora col dubbio se la luna esiste, se c’è vita li sù, se la ‘storiella’ della gravità è vera e molte altre domande che si erano chiesti tutti fino al momento del ritorno di quell’uomo dal viaggio fatidico. 
Beh, se essere pazzo vuol dire fare questo genere di cose, a me sta bene così!           
 Ed Avicii, secondo me era un pazzo. Era davvero fuori di testa, non riusciva a tenere a freno gli instinti, e lo dimostrava in ogni suo singolo creato. 







Avicii aveva in precedenza sofferto di una pancreatite acuta, e nel 2014 gli erano state asportate appendice e cistifellea.            
Di fatto nel 2016, con una lettera, si era anche ritirato da tutto ciò che comprendeva la scena musicale, come concerti, tour e live a causa di problemi di salute dovuti proprio all’abuso di alcool.                                           
Secondo la famiglia, si tratterebbe di un suicidio, poiché per loro, Avicii non era fatto per il business, per il successo mediatico, proprio per questo evitava i riflettori. Aveva anche annunciato che quando faceva i concerti non riusciva a gestire le sue emozioni, ed era infelice.            Ma il suo staff e tutto l’entourage non conferma, per loro, le indagini sono ancora aperte.

Ho fatto questo articolo perché volevo dire veramente ‘ciao’ in modo particolare a questo artista che era davvero tale.               
Riposa in pace, Tim! 💓





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